
22 Apr Giornata della Terra: cosa scatta nel nostro cervello?
Gli esperti hanno individuato 52 comportamenti da adottare per salvaguardare il Pianeta ed evitare l’apocalisse climatica tanto temuta!
Sul sito ufficiale dedicato alla Giornata Mondiale della Terra possiamo leggere l’elenco completo dei comportamenti consigliati, ben 52!
Eccone alcuni:
・prediligere un regime alimentare vegetariano;
・raccogliere i rifiuti per strada;
・ridurre il consumo di plastica;
・convertire i propri consumi tramite energie rinnovabili;
・evitare l’utilizzo di posate e piatti monouso;
・evitare il consumo di prodotti con pesticidi;
・preferire il consumo di prodotti a km 0;
・coltivare il proprio orto a casa.
Pensate se ognuno di noi riuscisse ad adottare con continuità alcuni di questi comportamenti… sappiamo, però, purtroppo che spesso non riusciamo! Perché?
Questa difficoltà ha a che fare con la nostra percezione del rischio. L’essere umano, di fronte ad una determinata minaccia, tenderà a fare una valutazione della stessa al fine di misurare questo rischio: sottostimandolo o sovrastimandolo, in funzione delle nostre esperienze passate ed alle proprie credenze.
La misurazione della minaccia è strettamente legata al concetto di rischio in quanto questo si caratterizza proprio per la sua variabilità: se non c’è variabilità non c’è rischio!
Ognuno di noi, così, “costruirà” questa minaccia. Cogliere la dimensione del rischio quindi è soggettivo: per alcuni versi è appresa e dipendente dal contesto di riferimento, sia attraverso l’apprendimento diretto che indiretto. Ogni diverso soggetto perciò ha diversa capacità di intercettare la possibilità di un rischio. Stiamo parlando della cosidetta “costruzione sociale” del rischio!
Questo legame con l’individuo già ci fa capire quanto la percezione del rischio sia influenzata da errori cognitivi: i bias!
A tal proposito, nella valutazione del rischio interferiscono diverse euristiche:
・bias della disponibilità, per cui tendiamo a formulare giudizi in base alle informazioni che abbiamo più facilmente a disposizione;
・bias dell’illusione del controllo, per cui abbiamo comportamenti meno prudenti dopo aver collaudato esperienze ad es. negli sport estremi;
・fallacia dello scommettitore, per cui la vicinanza temporale di alcuni eventi porta a pensare erroneamente che quegli eventi siano dipendenti.
Nel momento in cui ci viene chiesto di cambiare determinate abitudini, per favorire la sostenibilità ambientale, ecco cosa scatta (in parte) nel nostro cervello!
La nostra mente commette errori ossia fa valutazioni disfunzionali.
La percezione del rischio è quindi uno step necessario, tuttavia non non sufficiente per il cambiamento!
Affinché le persone cambino comportamenti giocano certamente un ruolo fondamentale: un’informazione chiara ed adeguata e la fiducia nella scienza e nelle istituzione.
Date un’occhiata all’infografica qui riportata:
L’ Earth Overshoot Day, il giorno del sovraccarico della Terra ossia il giorno in cui abbiamo esaurito le risorse a disposizione per l’intero anno, è in continuo aumento negli ultimi anni. Tuttavia, nel 2020, causa pandemia, il 22 agosto, ben 3 settimane dopo rispetto all’anno precedente!
Questo sta a dimostrare che rapidi cambiamenti sono possibili!
Spiace, tuttavia, sapere che nel 2021 Earth Overshoot Day è stato il 29 luglio registrando un’inversione di tendenza, rispetto alla sperata!
L’informazione è rilevante: informarsi, con pensiero critico, ed evitando pensieri giudicanti, è il primo step per la consapevolezza. Conoscere i bias alla base dei processi fa parte di questo percorso di crescita!
Cosa ne pensi? Proverai a cambiare qualche tua abitudine? Lasciaci un commento!