27 Nov Corto di Muccino “Calabria Terra Mia”: per il neuromarketing suscita emozioni positive!
Credo che tutti (o quasi) abbiamo visto il corto in questione e sentito le critiche al riguardo!
Ma a noi non hanno convinto… perché sappiamo di essere tutti teste imperfette!
Abbiamo così deciso di svolgere una ricerca, usando i nostri strumenti di neuromarketing, al fine di analizzare il corto di Muccino e capire se funziona? cosa suscita?
L’analisi è stata svolta su tre livelli e quindi attraverso tre tipi di strumentazione:
- EyeTracking: per tracciare i movimenti oculari
- EEG (elettroencefalogramma): per studiare il livello di attenzione e concentrazione.
- Facial Coding: per analizzare le espressioni facciali degli intervistati.
La ricerca è stata svolta su un campione di 20 persone, di entrambi i sessi e di età compresa fra 25 e 60 anni, con la somministrazione di un questionario finale per raccogliere le impressioni dei partecipanti.
Cosa abbiamo riscontrato?
Nei 6 minuti presi in esame del corto si è riscontrato un livello di attenzione con picchi positivi durante i primi piani degli attori coinvolti e sorridenti. Altresì si sono registrati altissimi livelli di concentrazione durante i secondi finali, nel discorso conclusivo al tramonto, culminata con la comparsa infine del testo “Calabria, Terra Mia”.
Sono state oggetto di indagine, più precisamente, le emozioni di Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto, Sorpresa, Scetticismo e Rifiuto. L’emozione che è stata maggiormente provata è la gioia, con vari picchi nella fruizione del video. Durante la visione si susseguono episodi di tristezza, scetticismo e sorpresa in momenti ben precisi. Il coinvolgimento emotivo più basso si è verificato fra il terzo ed il quarto minuto, mentre la coppia in viaggio giunge fra gli alberi di arance. Rilevante il picco di gioia al solo udire la parola “mare” durante la sua semplice evocazione verbale, prima ancora che fosse effettivamente mostrato, determinando un nuovo picco con il tuffo della coppia in spiaggia.
Il dato più interessante, a mio avviso, è che il 41,2% degli intervistati sostiene di provare paura e rabbia durante il video: dato non affatto rilevato dai risultati strumentali degli utenti sottoposti alla ricerca. In particolare ogni emozione negativa come il rifiuto, il disgusto o la paura non è stata rilevata in alcun modo dagli strumenti.
Per quanto concerne questi aspetti contraddittori emersi nel questionario finale, lo Psicologo Il Dott. Rocco Chizzoniti, Psicologo e Consulente dell’Agenzia CheTesta dichiara: “l’arco narrativo probabilmente, per come costruito e strutturato, non ha di per sé suscitato inconsciamente alcun moto negativo, nonostante il campione fosse stato esposto alle critiche del corto e quindi ad un possibile bias di conferma o all’effetto carrozzone: ossia la ricerca di elementi che potessero confermare le critiche stesse o semplicemente credere ciò che altri credono. Infine lo scetticismo rilevato risulta riconducibile a delle situazioni apparse verosimilmente forzate, come ad esempio le risate degli attori. Insomma, il neuromarketing dice che il corto piace… anche a chi lo critica”.
Se ti è piaciuta questa ricerca e vuoi saperne di più o partecipare alla prossima ricerca: Contattaci!
Neuromarketing: la nuova frontiera per un approccio valoriale
Ecco un esempio pratico per capire come le strategie di marketing, attraverso strumenti neuroscientifici, analizzano reazioni, emozioni e risposte del cervello al fine di mettere al centro delle scelte aziendali il cliente, le sue emozioni e la sua testa!