Neurocopywriting: quali font leggiamo meglio?

Neurocopywriting: quali font leggiamo meglio?

La ricerca è stata condotta su 352 partecipanti al fine di capire quali font leggiamo meglio… o per meglio dire: con maggiore velocità!

In cosa consiste la ricerca

Si tratta infatti di uno studio di velocità di lettura: è stato chiesto ai partecipanti di leggere alcuni brevi brani di testo; ogni passaggio conteneva 300–500 parole ciascuno

Quali e quanti font analizzati

I font scelti sono stati 16, in particolare: Garamond, Oswald, Lato, Helvetica, Times, Calibri, Utopia, Noto Sans, Montserrat, Franklin Gothic, Arial, Roboto, Poynter Gothic, Avenir Next, Avant Garde, Open Sans. Ogni partecipante, tuttavia, ha sperimentato i testi solo in 5 di questi.

Quali parametri studiati

Le metriche di riferimento sono state 3:

・Preferenza soggettiva: quale font è piaciuto di più;

・Velocità di lettura al minuto delle parole (WPM);

・Punteggio di comprensione: percentuale di domande con risposta corretta dopo che l’utente ha finito di leggere un passaggio;

 

Analizziamo i risultati

Un dato soggetto leggerà più velocemente del 35% il testo col font “più veloce” rispetto al font “meno veloce”. La ricerca dimostra che esiste uno scarto significativo fra font!

Ma c’è un font “più veloce”?

Guarda l’immagine qui sotto e poi capiamo cosa significa!

C’è sicuramente un font che ha registrato la velocità di lettura media più alta (312 WPM) ed è Garamond!

Ma quindi Garamond è il font migliore in assoluto? NO!

Questo font registra il dato medio migliore ma non significa che è il font migliore per tutti in quanto esistono sostanziali differenze individuali.

La velocità di lettura più elevata in assoluto è stata registrata invece con il font Franklin Gothic. Vale a dire che Franklin Gothic è letto molto velocemente da più persone ma la velocità media più alta si registra con Garamond.

Come è possibile?

Magari Garamond è preferito da lettori più veloci che concorrono ad aumentare la sua media ma ciò non ha valori assoluti.

Anche in questo caso, quindi, conoscere il target di riferimento e le sue caratteristiche permette di interpretare i dati in maniera più sofisticata.

Questa è la prova che esistono con certezza font che funzionano meglio di altri ma… non esiste un font migliore in assoluto per tutti!

Sopratutto se ci si rivolge a soggetti di diverse età! Infatti è stato riscontrato che la velocità di lettura diminuisce di 1,5 WPM per ogni anno!

Comparando target la cui differenza di età è di 20 anni si registra una lettura di 30 WPM più lenta. In altre parole: un utente di 50 anni avrà bisogno di circa l’11% di tempo in più di un utente di 30 anni a leggere lo stesso testo!

Attenzione quindi a come si impostano i testi del proprio sito/blog rispetto al proprio target di riferimento!

Che soluzioni abbiamo?

Qualcuno ha ipotizzare di far scegliere agli utenti quale font utilizzare in una data interfaccia. Tuttavia questa opzione di personalizzazione non si rivelerebbe efficace, secondo il ricercatore Jakob Nielsen, per 2 semplici motivi:

1. le persone preferiscono le impostazioni predefinite

2. le persone non sanno cosa è meglio per loro.

Su questo ultimo punto abbiamo più volte argomentato: gran parte delle nostre azioni sono totalmente guidate dall’inconscio e non ne siamo totalmente consapevoli!

Ma il neuromarketing per questo ci aiuta molto, anche grazie alle ricerche di user experience che ci danno preziose informazioni, anche sui font!

Leggi qualche case history sul tema qui

NB: è utile sottolineare che questa è uno studio che integra numerose ricerche sul tema.

Per i più curiosi rimando alla ricerca completa: qui

E tu cosa ne pensi? Hai un font preferito?